Ultima gita estiva 2014 per il gruppo escursionistico Andarpermonti: alla scoperta delle antiche architetture tipiche della val Resia, le “planine”.
Udine, 08 novembre 2014
Domenica 12 ottobre scorso si è svolta l’ultima gita estiva del gruppo escursionistico Andarpemonti: siamo andati alla scoperta delle antiche architetture tipiche della val Resia, le “planine”, guidati dall’amico Francesco che da anni studia e mappa la zona.
La Val Resia è una valle laterale del bacino del fiume Fella caratterizzata, oltre che da alcune rilevanti caratteristiche morfologiche e paesaggistiche, dall’essere abitata da una popolazione di antichissima origine che, stanziatasi nella valle verso il settimo secolo, ha mantenuto relativamente inalterate alcune tradizioni nonché la particolarissima lingua la cui origine e le cui caratteristiche sono ancora oggi oggetto di studio da parte di esperti di tutto il mondo. Elementi di originalità presenta anche il patrimonio architettonico storico. La “casa resiana”, di cui restano oggi solo alcuni rari esempi che abbiamo potuto ammirare a Coritis nella prima parte dell’escursione, è contraddistinta da una particolare rastrelliera lignea in facciata e si può considerare una variante endemica della casa prealpina. L’edilizia rurale temporanea è invece legata dalla monticazione di tipo slavo che è di carattere individuale e non collettivo. Nel passato il bestiame non veniva cioè portato in modo comunitario nelle malghe e qui affidato ad un malgaro, come ad esempio nella vicina Carnia, ma ogni famiglia si trasferiva “armi e bagagli” in una sede estiva costituita da una o più piccole costruzioni (gli “stavoli”, detti anche in Val Resia “planine”, ecco svelato l’arcano) e da una zona prativa di pertinenza ove pascolava i pochi capi di sua proprietà. Questi insediamenti erano numerosissimi, dato che quasi ogni famiglia ne possedeva uno. Sono state censite, in tutta la valle, circa 700 planine: molte sono oggi ridotte allo stato di rudere, molte, soprattutto le più accessibili, sono state ristrutturate. Le costruzioni in buone condizioni che hanno mantenuto la maggior parte delle caratteristiche originarie sono circa una cinquantina. L’escursione si è sviluppata lungo un percorso ad anello che ci ha consentito di osservare alcuni dei più caratteristici stavoli della zona alta della valle.
Le previsioni meteo non particolarmente favorevoli, come ben si vede nelle foto, ci hanno impedito la visuale della enorme parete sud del monte Canin, incombente sulla alta valle, ma ci ha evitato la pioggia permettendoci di godere dei bei colori autunnali di boschi e radure.
Qui sotto alcune foto della giornata.
Buona visione e Arrivederci alla prossima gita invernale.
La Redazione