La nostra associazione sostiene il gesto della Colletta Alimentare del giorno 26 novembre 2022.
Di seguito le parole di Papa Francesco:
“Quanti poveri genera l’insensatezza della guerra! […] Come membri della società civile, manteniamo vivo il richiamo ai valori di libertà, responsabilità, fratellanza e solidarietà. E come cristiani, ritroviamo sempre nella carità, nella fede e nella speranza il fondamento del nostro essere e del nostro agire […] Davanti ai poveri non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche, attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno […] Non è l’attivismo che salva ma l’attenzione sincera e generosa […] Nessuno può sentirsi esonerato dalla preoccupazione per i poveri e per la giustizia sociale.”
Con queste parole ti invitiamo a partecipare alla 26esima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.
Per le bambine e i bambini delle scuole elementari presso il campo sportivo dell’Istituto Tomadini in via Martignacco 187 (Udine) con inizio dal giorno lunedì 12.09.2022 dalle ore 17.30 alle ore 19.00;
In questo 2021 abbiamo avuto la fortuna di fare e portare avanti diverse iniziative. La scuola calcio, diverse gite ed escursioni. A gennaio e febbraio riprenderemo a fare il corso di sci, dopo aver saltato questo 2021 causa covid.
È
stato bello ritrovarsi di nuovo, camminare insieme, mangiare e bere
insieme. È stata una grazia tornare a fare tante cose insieme. Non
era scontato.
Ultimamente,
per lavoro, ho a che fare con tante realtà che fanno fatica ad
andare avanti, chi per difficoltà a trovare lavoro, chi per
difficoltà a trovare lavoratori, chi perché ha troppe difficoltà
burocratiche, insomma c’è sempre una difficoltà di mezzo, come se
per ogni cosa qualcuno si divertisse a mettere davanti alle persone
un qualche ostacolo da superare. In definitiva un po’ tutti si
lamentano del fatto che non c’è una cosa che va liscia. A volte mi
chiedo perché allora la gente fa le cose. Molti dicono che non c’è
soluzione, è così che va, ci tocca andare avanti, oppure non si
fanno tante domande e vanno avanti perché se uno si ferma a pensare
allora finisce per perdere la voglia di fare qualsiasi cosa.
Ho
conosciuto una piccola realtà agricola, la titolare, di fronte alle
difficoltà con cui si ritrova a combattere ogni giorno e di fronte
al fatto che praticamente la sua attività economicamente non è
sostenibile, ad una mia domanda riguardo al come fa a tirare a
campare, mi ha risposto che la sua attività è un’attività che
merita di essere portata avanti, perché probabilmente è l’attività
più antica del mondo, perché alla mattina si sveglia prestissimo e
lo sguardo sul suo vigneto alle prime luci dell’alba è uno
spettacolo che non ha paragoni, che ormai è affezionata alle sue
bestie e quasi ci parla e nonostante tutto lei è felice di quello
che fa.
Ripensando
alle nostre attività, rivedo gli occhi dei bambini della scuola
calcio, il loro entusiasmo, le loro grida ed anche il loro
arrabbiarsi se mister Max fa terminare ogni partita in pareggio, i
loro calci a tradimento negli stinchi dei compagni tanto non c’è
l’arbitro, rivedo l’entusiasmo dei nostri allenatori anche
durante gli allenamenti di novembre e dicembre a meno due gradi,
rivedo la bellezza della compagnia durante le gite e le escursioni e
la serenità con cui si sta insieme, famiglie che si raccontano la
vita. E con certezza, fiducia e speranza dico che la nostra è una
“cosa” che merita di essere fatta e portata avanti e il mio
augurio per me e per i miei amici dell’associazione è che ci
possiamo sempre ricordare di questo.
«Quando
Giovanni e Andrea hanno trovato Cristo, non capivano l’aldilà,
cosa volesse dire il paradiso, ma avevano lì qualche cosa che era
come un paradiso, un pezzo di paradiso: era un pezzo di qualcosa
d’Altro. C’è già, è un presente. Perciò la fede è
accogliere, riconoscere un presente».
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