Un campetto di periferia con erba rada, un prefabbricato in lamiera come spogliatoio/magazzino, una fontana all’aperto; queste le strutture.
Alcuni genitori con precedenti nei campionati delle categorie minori regionali e tanto entusiasmo; queste le risorse umane per iniziare l’avventura della scuola calcio de “Il Delfino”.
Era il 1989 ed in più di venti anni oltre 400 bambini tra i sei ed i dieci anni hanno calpestato l’erba (rada si diceva!) del campetto parrocchiale dietro la chiesa di San Giuseppe, in viale Venezia a Udine. La maggior parte di quei bambini ha terminato l’avventura del calcio giocato, dopo l’esperienza con “Il Delfino”, con squadre di esordienti e di giovanissimi, alcuni hanno proseguito l’attività in campionati a livello regionale, uno è arrivato alla Primavera dell’Udinese.
Piccoli numeri! Un fallimento?
No, perché a quanti iniziano l’attività della scuola calcio con “Il Delfino” non viene indicato come obiettivo prioritario di “sfondare”, ma, certo, di apprendere le tecniche fondamentali del calcio, praticare un sano agonismo, come no, ma anche (e soprattutto!) di divertirsi due ore alla settimana, accettare il sacrificio, praticare la lealtà nel gioco, superare l’individualismo esasperato, imparare a vivere in compagnia ed in un’amicizia disinteressata, lo spirito di gruppo, il rispetto per il “mister”, la puntualità; insomma tutte quelle piccole regole che insegnano a diventare piccoli uomini oltre che calciatori in erba.
Ne “Il Delfino” tutti i bambini giocano: non c’è nessuna riserva come nessuna “prima donna”. Tutti titolari nei piccoli tornei interni come nelle partite giocate contro coetanei di squadre più strutturate. L’unica selezione riguarda la squadra che partecipa al torneo di calcio che il CSI (1) (associazione alla quale “Il Delfino” è affiliato) organizza a Lignano nel giugno di ogni anno. Questi due-tre giorni di gara diventano momento importante per una maggior presenza delle famiglie. Lo spirito de “Il Delfino” è infatti quello di coinvolgere le famiglie dei bambini associati senza avanzare richieste eccessive, anzi, la struttura agile, quasi informale dell’attività fa si che l’aggravio sia di tempo che economico richiesto sia modesto a fronte di un’attività costante da settembre a giugno.
Cosa si assicura, di fatto, ai genitori che portano i loro bambini a “Il Delfino” calcio?
La certezza che i bambini impareranno i fondamentali del gioco ma anche che il calcio, come ogni sport, è un utile esercizio per educare il corpo alla misura, all’equilibrio all’intensità dello sforzo ma anche a temprare il carattere, affinare la costanza, valorizzare le doti non solo fisiche che i piccoli hanno dentro di se; che, in definitiva è importante fare i goal (o non prenderli!) in campo ma che è ben più importante giocare fino in fondo la partita della vita come protagonisti positivi (anche se non sempre vincenti!).
Livio Rieppi
NDR
(1) CSI – Centro Sportivo Italiano. Il Centro Sportivo Italiano é un’associazione senza scopo di lucro, fondata sul volontariato, che promuove lo sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo e della storia nel servizio alle persone e al territorio. Tra le più antiche associazione di promozione sportiva del nostro Paese, il Csi risponde ad una domanda di sport non solo numerica ma qualificata sul piano culturale, umano e sociale. Per ulteriori informazioni vai all’indirizzo www. csi-net.it o cerca il link nella home page di questo sito.